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Germano

NEW YEARS DAY

Nel 1983 Bono si era sposato, aveva pensato di scrivere questa canzone per Ali, la sua sposa. Ma quello che stava avvenendo a ttorno a loro aveva così tanto influenzato il loro pensiero che War era diventato il loro primo album con risvolti sociali. Erano passati dall’introversione dei loro primi due album, ad una visione più generale che li stava profondamente trasformando in rock band universale.

E tra eventi geopolitici che stava occupando le prime pagine di giornali e televisioni Bono venne impressionato dalla vicenda del leader dei lavoratori polacchi Lech Walesa, imprigionato insieme alla moglie per aver protestato contro il regime comunista.

“Inconsciamente, stavo pensando a Lech Walesa, che era imprigionato insieme a sua moglie, e non era in grado di fargli visita. Poi, quando abbiamo registrato la canzone, hanno annunciato che legge marziale in Polonia poteva essere abolita il giorno di Capodanno. Incredibile”. Così commentò Bono pochi anni dopo.

Capodanno del 1984 quindi. Un momento in cui le rivolte sociali attive in Polonia con il movimento dei lavoratori chiamato Solidarnosc avrebbero poi portato a tumulti che stavano da tempo ribollendo in tutta quella parte di Europa chiamata “dell’Est”. Il Niezależny Samorządny Związek Zawodowy "Solidarność" (Sindacato Autonomo dei Lavoratori "Solidarietà") era un sindacato fondato in Polonia nel settembre 1980. Dopo gli scioperi nei cantieri navali di Danzica, Lech Walesa (premio Nobel per la pace nel 1983 e successivamente presidente della repubblica negli anni 1990-1995) lo guidò per denunciare le difficoltà a cui ogni giorno i lavoratori della polonia erano soggetti a causa del regime comunista nel paese.


All is quiet on New Year's Day.

A world in white gets underway.

I want to be with you

Be with you night and day.

Nothing changes on New Year's Day.

On New Year's Day.

I... will be with you again.

I... will be with you again.

Tutto è tranquillo a Capodanno.

Un mondo in bianco si mette in moto.

Io voglio essere con te

Essere con te giorno e notte.

Nulla cambia a Capodanno.

A Capodanno.

Io... sarò di nuovo con te.

Io... sarò di nuovo con te.

Bono immagina l’incontro tra Lech e sua moglie a capodanno, dopo un lungo periodo di prigionia. Il loro abbraccio nel freddo inverno polacco. A capodanno sarò di nuovo con te. Un’immagine struggente e romantica mentre fuori infuria il freddo.

Questa è la storia ufficiale della canzone. La sua genesi da canzone d’amore a canzone sociale. Il suo impatto fu di straordinario successo. Ma c’è di più.


Gli U2 scrivono del capodanno del 1984 e, inevitabilmente, nella mia testa si apre il mondo distopico e fantapolitico di George Orwell.

Le frasi successive infatti sembrano in parte proprio riferirsi al mondo fantastico ma allo stesso tempo vicino alla realtà, descritto dal capolavoro dello scrittore inglese.

Nel 1984 si narra di una terra divisa in 3 grandi enormi potenze: Oceania, Eurasia e Estasia. Impegnate in una perenne guerra (commerciale) per vere supremazia e controllo. In Oceania vive il protagonista, una nazione governata dal Partito Socialista Inglese Unico dove il primo ministro è chiamato Grande Fratello. Il grande fratello non si vede se non tramite stampa, video e manifesti. Ha le sembianze di Stalin e Hitler mescolati insieme ed esercita il suo potere attraverso 4 ministeri.

Il ministero della Pace (che presiede la guerra), quello dell’Amore (che presiede la sicurezza), quello della Verità (che presiede la propaganda) e infine quello dell’Abbondanza (che segue l’economia).

Il protagonista, Winston Smith, lavoro al ministero della Verità (quello della propaganda) ed è incaricato di controllare ogni libro, articolo di giornale o documento in maniera da censurare e modificare la storia passata. Cancellando ogni forma di protesta. L’analogia con quello che succedeva in Polonia è ora forte ed evidente.

Winston però è segretamente contro tale procedura e si sente sopraffatto da questo regime che controlla ogni persona attraverso delle TV telecamere, grande fratello appunto, che analizzano ogni possibile dissidente. Incontra Julia e ne è affascinato ma impaurito. La pensa una fanatica del sistema e cerca di starne lontano finche lei gli passa un biglietto con scritto “ti amo”.

Under a blood-red sky

A crowd has gathered in black and white

Arms entwined, the chosen few

The newspaper says, says

Say it's true, it's true...

Sotto un cielo rosso sangue

Una folla si è radunata in bianco e nero

A braccia conserte, i pochi eletti

Il giornale dice, dice

Dice che è vero, è vero...

Sotto il cielo rosso, colore da sempre presente in tutto il libro di Orwell a rappresentare i regimi totalitaristi, la folla si raduna per manifestazioni di massa. Le braccia serrate mentre pochi eletti parlano dai loro scranni. I giornali, i media, che propinano la loro verità.

L’amore tra Winston e Julia è avverso dal regime che mal vede un amore libero e fuori dagli schemi. La Psicopolizia lo controlla e i due scapano nei sobborghi della città. Li vengono catturati e portati in prigione dopo essere stati ritenuti colpevoli di complotto verso il governo e di far parte della Confraternità, una società segreta che lottava contro il regime.

Orwell descrive così la tortura a cui vengono sottoposti per allinearsi al pensiero comune chiamato BISPENSIERO.

La propaganda, vista come enorme manipolatore dei pensieri liberi, sfrutta infatti il gioco degli opposti per disorientare le popolazioni e permettere di far pensare loro che cose orribili possano diventare invece accettabili e anzi positive.

“chi controlla il passato, controlla il futuro” è uno degli slogan del grande fratello.

And we can break through

Though torn in two

I... I will begin again

I... I will begin again.

We can be one.

Oh, oh. Oh, oh. Oh, oh.

E noi possiamo fare breccia

Anche se spezzati in due

Io... io ricomincerò

Io... io ricomincerò.

Noi possiamo essere un tutt'uno.

Oh, oh. Oh, oh. Oh, oh.

Con slogan e immagini forte il grande fratello appiattisce il pensiero. Impone la Neolingua, una lingua più semplice e povera di sfumature, atta a impoverire e ridefinire anche nel linguaggio il pensiero. E la propaganda diventa fulcro della tortura applicata a Winston, una sorta di cura che deve riportare il prigioniero al pensiero unico. Winston tradisce Julia per liberarsi di fronte al rischio di affrontare le sue paure più grandi.

Odio e isteria pervadono il libro. Ogni giorno le persone si riuniscono in piazza per urlare il loro odio, frustrazione, malumori. E ogni settimana il partito crea unì occasione nuova per alimentare questo odio. Ogni settimana un nuovo nemico, un nuovo obbiettivo per far sì che le menti delle persone siano solo focalizzate su questo scopo. Dimenticando chi li sta guidando.

Inoltre, l’intero libro spinge alla comprensione che ognuno di noi può far male a qualcun’altro, caratteristica presente in ogni persona, Senza questa comprensione commettiamo l’errore che ogni azione sia legittima e giustificata.

Se non sai che puoi fare male allora non sai come fare del bene.


Oh, maybe the time is right.

Oh, maybe tonight.

I will be with you again.

I will be with you again.

And so we are told this is the golden age

And gold is the reason for the wars we wage

Though I want to be with you

Be with you night and day

Nothing changes

On New Year's Day

On New Year's Day

On New Year's Day

Oh, forse è il momento giusto.

Oh, forse questa notte.

Io sarò di nuovo con te.

Io sarò di nuovo con te.

E così ci hanno detto che questa è l'età dell'oro

E l'oro è la ragione delle guerre che facciamo

Comunque io voglio stare con te

Stare con te notte e giorno

Nulla cambia

A Capodanno

A Capodanno

A Capodanno

Winston tortura arriva a credere che 2+2=5 se deciso dal partito. (Ricordiamo anche la stupenda 2+2=5 dei Radiohead). Completamente avulso dalla realtà e immerso nel pensiero unico.

Il finale del libro è terrificante e riprende il finale della canzone.

In un’età che è stata definita dell’oro, l’oro stesso diventa la ragione di guerre e contrasti. Dopo capodanno del 1985 Winston e Julia si incontrano in un parco ed entrambi ammettono di essersi traditi l’un l’altro per salvarsi. Entrambi delusi ma allo stesso tempo felici di essersi salvati. Il loro amore bruciato in una ideologia. 1984 parla di ideologie e di cadute. Parla di masse che protestano, di regimi totalitari. E New Year’s Day sembra disegnare un meraviglioso parallelo tra musica e letteratura.


Nel 2018 durante l'Innocence and Expericence Tour gli U2 portarono la canzone ad un livello ancora più maestoso e spinsero sull’acceleratore. New Year’s day venne suonato più accelerata mentre sventolava una bandiera (Europea) sul palco. Bono parla di libertà e di un nuovo mondo.


Non a caso l’EP che esce per commemorare il record store day del 2019 porta due canzoni: New Year’s Day e una meravigliosa versione dove Love Is All We Have Left si mescola a Zooropa mentre il famoso discorso di Charlie Chaplin nel il grande dittatore scorre sugli schermi. Tutto insieme diventa un muro di coerenza incredibile e cristallina. Dittatura e propaganda. Speranze e amori. E si ricrea il miracolo U2


Mi dispiace, ma io non voglio fare l’Imperatore, non è il mio mestiere. Non voglio governare, né conquistare nessuno. Vorrei aiutare tutti se possibile: ebrei, ariani, neri o bianchi. Noi tutti vogliamo aiutarci vicendevolmente. Gli esseri umani sono fatti così. Vogliamo vivere della reciproca felicità, ma non della reciproca infelicità. Non vogliamo odiarci e disprezzarci l’un l’altro. In questo mondo c’è posto per tutti, la natura è ricca ed è sufficiente per tutti noi. La vita può essere felice e magnifica, ma noi l’abbiamo dimenticato. L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha chiuso il mondo dietro una barricata di odio, ci ha fatto marciare, col passo dell’oca, verso l’infelicità e lo spargimento di sangue.

Abbiamo aumentato la velocità, ma ci siamo chiusi in noi stessi. Le macchine che danno l’abbondanza ci hanno dato povertà, la scienza ci ha trasformato in cinici, l’abilità ci ha resi duri e spietati. Pensiamo troppo e sentiamo troppo poco. Più che di macchine abbiamo bisogno di umanità. Più che d’intelligenza abbiamo bisogno di dolcezza e di bontà. Senza queste doti la vita sarà violenta e tutto andrà perduto.

L’aviazione e la radio hanno ravvicinato le genti: la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà dell’uomo, reclama la fratellanza universale, l’unione dell’umanità. La mia voce raggiunge milioni di persone in ogni parte del mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che costringe l’uomo a torturare e imprigionare gente innocente. A quanti possono udirmi io dico: non disperate. L’infelicità che ci ha colpito non è che un effetto dell’ingordigia umana: l’amarezza di coloro che temono le vie del progresso umano. L’odio degli uomini passerà, i dittatori moriranno e il potere che hanno strappato al mondo ritornerà al popolo. Qualunque mezzo usino, la libertà non può essere soppressa.

Soldati! Non consegnatevi a questi bruti che vi disprezzano, che vi riducono in schiavitù, che irreggimentano la vostra vita, vi dicono quello che dovete fare, quello che dovete pensare e sentire! Non vi consegnate a questa gente senz’anima, uomini-macchina, con una macchina al posto del cervello e una macchina al posto del cuore! Voi non siete delle macchine! Siete degli uomini! Con in cuore l’amore per l’umanità! Non odiate! Sono quelli che non hanno l’amore per gli altri che lo fanno.

Soldati! Non combattete per la schiavitù! Battetevi per la libertà! Nel diciassettesimo capitolo di san Luca sta scritto che il regno di Dio è nel cuore degli uomini. Non di un solo uomo, non di un gruppo di uomini, ma di tutti voi. Voi, il popolo, avete il potere di creare le macchine, di creare la felicità, voi avete la forza di fare che la vita sia una splendida avventura. Quindi in nome della democrazia, usiamo questa forza, uniamoci tutti e combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore, che dia agli uomini la possibilità di lavorare, ai giovani un futuro, ai vecchi la sicurezza.

Promettendo queste cose i bruti sono saliti al potere. Mentivano: non hanno mantenuto quella promessa e mai lo faranno. I dittatori forse sono liberi perché rendono schiavo il popolo, allora combattiamo per quelle promesse, combattiamo per liberare il mondo eliminando confini e barriere, l’avidità, l’odio e l’intolleranza, combattiamo per un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati uniamoci in nome della democrazia.

Dal punto di vista musicale New Year’s Day è un vero capolavoro che diventa subito una delle canzoni più amate del gruppo tanto da guadagnare la vetta delle classifiche e divenire un assoluto caposaldo della loro discografia.

Durante i live la song prende la sua massima espressione dove i 4 sembrano fondersi in un’unica meravigliosa cosa. Adam in tutto il brano detta le leggi ritmiche imponendo il suo basso caldo e avvolgente mente Larry picchia come un fabbro la batteria. Non resta a guardare Edge con un assolo memorabile per intensità alternando arpeggi leggeri a vere rincorse di chitarra. Aiuta pure la sua voce nei contro canti mentre Bono si inerpica in alto con potenza e forza. Memorabili infatti gli urli all’inizio della canzone quasi a presagirla durante i live.

Urlo strozzato e potente mentre Adam attacca la canzone. Una delle canzoni più forti a mio avviso di tutto il repertorio. Quando Bono intona We can be one tutti i presenti hanno sempre un brivido enorme lungo la schiena e sanno che da li a poco Edge scarterà in alto conun assolo dichitarra accompagnato dalla batteria. Poi Le mani in alto, tutte all’unisono a battere il tempo…


Curioso poi fu il video ufficiale, fu girato in pieno inverno, in Svezia nel dicembre 1982 e diretto da Meiert Avis. I 4 cavalieri che appaiono nel video e a quanto pare sembrano membri della band, sono in realtà 4 adolescenti ragazze svedesi con delle maschere.


VERSIONI:

Live at Red rocks nel 1983 insieme a “october”

Durante lo ZooTV a Sidney

La versione del Vertigo tour

Allo Slane Castle , meravigliosa versione con Bono in forma strepitosa

Versione stupenda al I&E tour del 2018

EP registrato a Dublino e pubblicato ai Record Store Day del 2019











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